Nuova Riveduta:

Atti 20:27

perché non mi sono tirato indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio di Dio.

C.E.I.:

Atti 20:27

perché non mi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio.

Nuova Diodati:

Atti 20:27

poiché io non mi sono tratto indietro dall'annunziarvi tutto il consiglio di Dio.

Riveduta 2020:

Atti 20:27

perché io non mi sono tirato indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio di Dio.

La Parola è Vita:

Atti 20:27

perché non ho mai mancato d'annunciarvi tutto ciò che Dio aveva da dirvi.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 20:27

perché io non mi son tratto indietro dall'annunziarvi tutto il consiglio di Dio.

Ricciotti:

Atti 20:27

poichè non ho trascurato d'annunziarvi tutto il consiglio di Dio.

Tintori:

Atti 20:27

Infatti non mi sono mai ricusato di annunziare tutto il consiglio di Dio.

Martini:

Atti 20:27

Conciossiachè io non mi son ritirato dall'annunziare a voi tutti i consigli di Dio.

Diodati:

Atti 20:27

Perciocchè io non mi son tratto indietro da annunziarvi tutto il consiglio di Dio.

Commentario abbreviato:

Atti 20:27

17 Versetti 17-27

Gli anziani sapevano che Paolo non era un uomo che manipolava o serviva se stesso. Chi vuole servire il Signore in modo accettabile e proficuo per gli altri, deve farlo con umiltà. Era un predicatore semplice, che parlava del suo messaggio in modo da essere compreso. Era un predicatore potente; predicava il Vangelo come testimonianza per loro se lo ricevevano, ma come testimonianza contro di loro se lo rifiutavano. Era un predicatore proficuo, che mirava a informare i loro giudizi e a riformare i loro cuori e la loro vita. Era un predicatore doloroso, molto operoso nel suo lavoro. Era un predicatore fedele; non si tratteneva dal rimproverare quando era necessario, né dal predicare la croce. Era un predicatore veramente cristiano, del Vangelo; non predicava nozioni o questioni dubbie, né affari di stato o il governo civile; ma predicava la fede e il pentimento. Non si può fare un riassunto migliore di queste cose, senza le quali non c'è salvezza: il pentimento verso Dio e la fede verso il Signore Gesù Cristo, con i loro frutti ed effetti. Senza di esse nessun peccatore può sfuggire, e con esse nessuno verrà meno alla vita eterna. Non pensino che Paolo abbia lasciato l'Asia per paura delle persecuzioni; era in piena attesa di problemi, eppure decise di andare avanti, ben sicuro che ciò avveniva per ordine divino. Grazie a Dio, non conosciamo le cose che ci accadranno durante l'anno, la settimana, il giorno che è iniziato. Al figlio di Dio basta sapere che la sua forza sarà pari al suo giorno. Non sa, non può sapere, che cosa gli riserverà il giorno che lo precede. Le potenti influenze dello Spirito Santo legano il vero cristiano al suo dovere. Anche quando si aspetta persecuzioni e afflizioni, l'amore di Cristo lo spinge a procedere. Nessuna di queste cose ha smosso Paolo dal suo lavoro; non lo hanno privato del suo conforto. È compito della nostra vita provvedere a una morte gioiosa. Credendo che questa fosse l'ultima volta che lo avrebbero visto, si appella alla sua integrità. Aveva predicato loro l'intero consiglio di Dio. Come aveva predicato loro il Vangelo in modo puro, così lo aveva predicato loro in modo completo; aveva compiuto fedelmente la sua opera, sia che gli uomini sopportassero sia che non sopportassero.

Riferimenti incrociati:

Atti 20:27

At 20:20,35; 26:22,23; 2Co 4:2; Ga 1:7-10; 4:16; 1Te 2:4
At 2:23; Sal 32:11; Is 46:10,11; Ger 23:22; Mat 28:20; Lu 7:30; Giov 15:15; 1Co 11:23; Ef 1:11

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